In questo post, Andrea Castellan - la brillante Casty - visitare il mio blog "Chutinosaco" più degno del colloquio: "Disney Maestri di tutti i tempi"! Siate i benvenuti, Maestro Casty!
1) Buongiorno Casty, innanzitutto grazie per aver accettato di rispondere alle domande dei suoi milioni di fan brasiliani. Ci piacerebbe sapere: quando e come hai iniziato a scrivere sceneggiature e a disegnare fumetti Disney?
R: Mi è sempre piaciuto scrivere e disegnare fumetti, fin da piccolo: usando i quaderni di scuola, realizzavo dei veri e propri albi di avventure con i personaggi Disney. Professionalmente invece la mia carriera inizia nel 1994, quando iniziai a scrivere storie per "Cattivik", un personaggio molto popolare in Italia. Sempre per lo stesso editore scrissi anche molte avventure di Lupo Alberto, fino alla metà degli anni 2000.
Nel 2002 proposi alcuni miei soggetti alla redazione del settimanale "Topolino": lì iniziò la mia carriera come sceneggiatore Disney. Nel 2005 cominciai anche a disegnare alcune delle mie storie e... eccoci arrivati ai nostri giorni!
2) Le tue prime storie sono stati disegnate da molti artisti. Com'è stata la tua esperienza di lavoro con, per esempio, Silvio Camboni, Massimo De Vita e Giorgio Cavazzano? Come sono stati assegnati a questo lavoro?
R: Normalmente, uno sceneggiatore non sa a quale disegnatore verrà affidata la storia che sta scrivendo: è la redazione che valuta e decide.
Esiste quindi tutta una serie di ottimi artisti Disney (come appunto Camboni, Mazzarello, Vian ecc) con i quali ho realizzato parecchie avventure e con i quali però non ho un rapporto di collaborazione diretto. Un discorso a parte sono invece le avventure realizzate con i maestri Massimo De Vita e Giorgio Cavazzano. Con Cavazzano specialmente si creò un rapporto molto stretto, parlavamo parecchio di come realizzare le storie, i personaggi, le inquadrature. Il caporedattore di quel tempo (Siamo appunto tra il 2003 e il 2006) ebbe l'intuizione di affidare a De Vita le mie storie più misteriose e i thriller, mentre a Cavazzano furono assegnate le storie più avventurose ed esotiche. Sono molto contento di quello che abbiamo realizzato con Topolino in quel periodo.
3) "Topolino e le Macchine Ribelli" (Ancora inedita in Brasile) è stato il tuo primo racconto interamente realizzato da te. Lo stile ricorda molto Floyd Gottfredson e Romano Scarpa. Che erano i tuoi idoli nei fumetti Disney, vero?
R: Sicuramente! Scarpa e Gottfredson sono i miei riferimenti principali, ma ci sono molti altri artisti che ammiro. Barks, soprattutto. E poi Rodolfo Cimino, Giorgio Pezzin. Bill Walsh, autore di bellissime storie in coppia con Gottfredson. E mi piacciono molto anche alcune stranissime avventure di Jerry Siegel (Più noto per essere il "papà" di Superman) degli anni '70.
"Topolino e le Macchine Ribelli" è stata la prima storia che ho disegnato: a vederla oggi mi accorgo che il mio tratto era ancora piuttosto maldestro, però... in qualche modo bisogna pur cominciare, no?
4) Al pari di Carl Fallberg, l'americano che ha rivitalizzato il personaggio di Topolino, anche tu hai dato nuova linfa a lui. Nella tua ricerca di nuove strade, da dove è venuta l'ispirazione per storie incredibili come "Topolino e il mondo che Verra", "L'Isola di Quandomai" e "Topolino e La Marea dei Secoli"?
R: Per prima cosa, io parto sempre da una trama: che può essere un thriller, un'avventura di fantascienza, oppure una commedia. E' soltanto dopo che ci inserisco Topolino che, con il suo carattere, determina l'andamento degli eventi. Aggiungo poi il resto del "cast" che può essere adatto per quella storia. Per esempio: "Topolino e la marea dei secoli" è un'avventura piuttosto drammatica e quindi un personaggio come Eta Beta, che di solito risolve tutto con escamotage piuttosto buffi e surreali, sarebbe stato fuori luogo. Ci voleva, come partner per Topolino, un character più cupo e serio, e per questo ho optato per Uma, l'agente cronautica che viene dal futuro.
Cerco inoltre di fare in modo che Topolino non sia "quello che risolve sempre tutto" e che la soluzione dei problemi avvenga grazie alla sinergia di tutti i personaggi.
5) Hai creato nuovi personaggi come "Doppioscherzo" e "Uma, La Bionda Minaccia". Che cosa ti ha ispirato? Come hai avuto l'idea di trasformare "Macchia Nera" in "Darkenblot"? Su Facebook appare un teaser di una nuova storia di Topolino, potresti dirci qualcosa a riguardo?
R: Topolino è un personaggio che ha quasi 90 anni di carriera alle spalle ed è quindi naturale, secondo me, che di tanto in tanto gli si possano affiancare dei comprimari nuovi, sia buoni che cattivi. E' sempre stato così: negli anni si sono succeduti Eta Beta, Gancio, e poi Atomino, Trudy, Gancetto, Plottigat, Zapotec e Marlin.
La mia idea, d'accordo con la redazione, era di allargare un po' il parco dei personaggi che ruotano intorno a Topolinia, dando modo a Mickey di vivere nuove, interessanti avventure.
Da qui sono nate, nel corso degli anni, Eurasia Tost (Un'avventurosa archeologa), "Estrella Marina" (Un'oceanologa appassionata di misteri marini), Uma (Un'agente temporale) e infine il malefico "Doppioscherzo", un villain in grado di concepire delle truffe geniali e che odia moltissimo Topolino.
Il "Progetto Darkenblot" nasce invece dall'amico e collega Lorenzo Pastrovicchio, partendo dallo stesso principio: realizzare qualcosa che rendesse fresche e interessanti le avventure di Topolino.
Lorenzo aveva pensato a un'evoluzione del personaggio di Macchia Nera che mettesse in evidenza la sua genialità nel campo tecnologico. Ci siamo incontrati, mi ha esposto la sua idea, e io ho accettato con entusiasmo di creare un nuovo contesto in cui queste caratteristiche potessero essere sviluppate a pieno.
Il ciclo di Darkenblot ha avuto un ottimo successo e in questo momento siamo appunto al lavoro sulla terza serie di avventure, che verrà probabilmente pubblicata nel 2016.
Il teaser che avete visto riguarda una storia molto, molto speciale!
In primis perchè è disegnata a quattro mani assieme a uno dei più grandi artisti del fumetto italiani: Massimo Bonfatti, che sarà la guest star sul numero che festeggerà il compleanno di Topolino.
E poi perchè riguarda un mistero irrisolto del passato di Topolino, che lui dovrà assolutamente risolvere per salvare i suoi amici. E' stato molto divertente per me tornare a lavorare con Massimo Bonfatti, con il quale facemmo negli anni '90 tantissime avventure di "Cattivik"(Silver-Bonvi).
6) Ho recentemente intervistato Carlo Panaro. Nel 2008 hai disegnato "Topolino e Il Tocco di Fuoco" (Ancora inedita in Brasile). Essendo tu solitamente disegnatore di storie tue, come è stata la tua esperienza a illustrare una storia altrui?
R: Stimo molto Carlo, perchè è un ottimo autore capace di scrivere con uguale abilità storie di Paperi e di Topi. Apprezzo soprattutto il lavoro che fa con il personaggio di Topolino, perchè anche Carlo ama quasi sempre creare delle storie che abbiano come protagonista Topolino alle prese con dei misteri (Apparentemente) irrisolvibili.
Mi è piaciuto tantissimo disegnare "Il Tocco di Fuoco": la storia era proprio nelle mie corde, tanto che quasi non mi sembrava di essere al lavoro, su una storia non scritta da me.
7) "Topolinia 20802" con 148 pagine (Ancora inedita in Brasile) con uno script di Savini, Vitaliano e Salati. Com'è stata la tua esperienza nella realizzazione di questo progetto, insieme a Giuseppe Dalla Santa, Marco Ghiglione e Lorenzo Pastrovicchio?
R: Questo invece è un progetto nato in redazione, sempre con l'intento di svecchiare il personaggio di Topolino. Io ho contribuito relativamente poco, e più che altro nel caratterizzare i personaggi secondari che appaiono nel corso della storia. E' stato senza dubbio un esperimento divertente e interessante: vi ho partecipato volentieri, disegnando una storia anche nel secondo ciclo di avventure.
8) La tua storia geniale: "Topolino e L'Impero Sottozero" ci riporta due personaggi del grande Romano Scarpa: "Nataniele Ragnatele" e "Atomino Bip Bip". Con questo avventura hai voluto rendere omaggio al grande artista?
R: Be', l'omaggio più evidente e grande che ho voluto fare al Maestro è senz'altro la storia precedente, ovvero "Topolino e gli Ombronauti", che si ricollega direttamente agli eventi della bellissima "Topolino e la Dimensione Delta".
"L'Impero Sottozero" è invece un'avventura, al pari di molte altre che ho scritto, che cerca di recuperare lo spirito avventuroso che era tipico delle vecchie avventure di Topolino (Intendo quindi Scarpa ma anche Gottfredson). L'idea di base era di fare una sorta di fiaba moderna, dove la magia è sostituita dalla tecnologia. Ho inserito il personaggio di Nataniele perchè era il più indicato per accompagnare Topolino e Atomino in un'avventura con così tanti riferimenti storici.
Entrambe queste storie fanno parte di una sorta di "Trilogia di Atomino" che spero di riuscire a concludere nel 2017 con "Topolino e la città senza cielo".
9) Vorrei sapere se hai mai visitato il mio paese, e se in futuro sarebbe possibile per te per creare una storia in cui Topolino viene in Brasile a trovare Jose Carioca per risolvere un mistero di riscaldamento globale, causato da Gambadilegno e Macchia Nera, nella foresta amazzonica?
R: No, non sono mai stato nel vostro affascinante paese. Purtroppo non vado molto all'estero, anche perchè soffro a viaggiare in aereo. Sì, mi piacerebbe fare, un giorno, un'avventura con Topolino in Brasile. Al momento non ho niente in progetto ma...chissà, potrebbe capitare che Topolino e Pippo ci vadano con Eurasia Tost! La foresta amazzonica è senza dubbio una location ideale per una storia ricca di avventura e misteri.
10) Ancora una volta, Maestro Casty, ti ringrazio molto per la tua attenzione e per rispondere a questa intervista. Chiedo infine due cose: di fare un disegno autografato di Topolino per me e ... puoi lasciare un messaggio per i tuoi fan brasiliani?
R: Un messaggio per i lettori brasiliani? Certamente: grazie a tutti! Grazie davvero per la stima e l'affetto con cui seguite le avventure di Topolino, e non solo quelle scritte da me. Continuate così! Ciao!